Dare forza allo sviluppo locale

Racconto di un lavoro per il territorio di montagna e per i suoi abitanti

tredicesimo capitolo

Lo sviluppo locale è al centro della Strategia Grand Paradis: il migliore funzionamento dei servizi essenziali (istruzione, sanità, mobilità) si associa alla tenuta e al rilancio delle attività economiche sul territorio, dunque all’attrattività dei luoghi e dell’abitare in montagna.

La Strategia aree interne ha sottolineato la necessità di interventi nei settori agricolo e turistico. Nel primo caso si possono migliorare le quantità dei prodotti e la loro qualità rispetto a specifiche nicchie di mercato, alle filiere corte e alla riconoscibilità locale. Dal suo canto, il turismo dovrà superare la marcata stagionalità e rafforzare l’offerta sia ricettiva sia delle attività di montagna, sportive, ricreative e nei servizi. L’area ha il vantaggio di essere associata al brand del Gran Paradiso e alla qualità ambientale, che favorisce anche la proiezione internazionale in riferimento ai mercati esteri.

Per raggiungere questi risultati, occorre che i diversi protagonisti del territorio lavorino insieme, sia tra colleghi sia nelle filiere, superando la tendenza a “fare tutto da soli” e a individuare “concorrenti” più che “alleati”. La Strategia favorisce il funzionamento a rete per vallate e per l’insieme della Comunità Grand-Paradis, con sinergie tra prodotti e offerte, riunendo risorse, idee e capacità.

Il senso dell’identità locale sta già superando la percezione “dell’essere svantaggiati” rispetto a stazioni più grandi e importanti o rispetto ai centri urbani di fondovalle o di pianura. In agricoltura stanno emergendo microimprese per prodotti e coltivazioni tradizionali, legati alla domanda di salute e qualità: si tratta di fenomeni dimostrativi che diffondono un sentimento di potenzialità di sviluppo.

Sul turismo, d’altro canto, Cogne fa vanto della sia rinnovata appartenenza alle 100 destinazioni più eco-friendly su scala globale (“The Sustainable Destinations Top 100“). Alcuni segmenti e imprese si sono costruite intorno ai concetti di attrattività green, di autenticità e specialità del territorio, per esempio nelle erbe officinali a Valsavarenche o nella ripresa della segale a Rhêmes, oppure nelle attività outdoor a Valgrisenche e nelle altre località.

Lo sviluppo locale deve però essere accompagnato dal miglioramento dei servizi di base (istruzione, mobilità, salute) di cui si occupa la Strategia.  Essere accessibili è una condizione essenziale: la “distanza” e la sua percezione possono essere considerati in positivo come fattore distintivo, gli spostamenti per lavoro, studio e per i servizi così come la connettività Internet possono migliorare. Le cure sanitarie e sociali devono rispondere a un senso di sicurezza e prossimità, l’istruzione deve essere di alto livello qualitativo ed essere innovativa, per generare competenze capaci di rispondere alle sfide di oggi e di domani.

Nell’attuazione della Strategia, le azioni di sviluppo locale hanno trovato il supporto dei programmi europei. La capacità di risposta del territorio ai bandi e alle opportunità è stata relativa, perché proporzionata alla ridotta dimensione del sistema economico e alla rarefazione delle imprese. Alcune azioni di accompagnamento hanno avuto luogo, per esempio nell’animazione collegata al progetto della Vallée du Seigle e al ruolo dell’orticoltura in montagna, anche come fattori di cultura immateriale.

Gli interventi si sono quindi concentrati su alcune delle attività emergenti: la diffusione della banda ultra-larga, la costruzione delle relazioni di rete nel turismo con azioni di marketing territoriale, il miglioramento delle dotazioni strumentali delle imprese agricole, l’emersione di filiere nascenti in agricoltura, dall’orticoltura alla segale.

In agricoltura alle imprese sono state proposte diverse linee di sostegno, corrispondenti al Piano di sviluppo rurale (PSR) per gli investimenti, i giovani agricoltori, la trasformazione e commercializzazione dei prodotti, gli alpeggi, le filiere corte, la cooperazione tra piccoli operatori, le foreste e gli ecosistemi forestali.

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